15 metafore per dare spazio all’immaginazione nei tuoi workshop

Mano che disegna una metafora

Sono una designer e una facilitatrice che utilizza tantissimo le metafore.

Le metafore rappresentano uno strumento potente nel codesign e nella facilitazione di gruppi, perché disegnano connessioni tra concetti astratti e comprensione reale. Quando i partecipanti affrontano problemi complessi, le metafore offrono linguaggi comuni che permettono di scorgere soluzioni non ancora esistenti.

Nel contesto facilitativo, le metafore aiutano a superare barriere linguistiche e disciplinari. Un facilitatore che paragona un processo di design a un viaggio permette ai partecipanti di comprendere istintivamente le fasi di esplorazione, pianificazione e destinazione. Questo crea uno spazio sicuro dove esplorare idee senza il timore di termini imprecisi.

Le metafore stimolano la creatività collettiva. Quando un gruppo visualizza un’organizzazione come un ecosistema anziché un organigramma o un workflow, emergono nuove prospettive sulle interdipendenze e sulla crescita organica. Questo cambio di prospettiva accompagna a soluzioni innovative che altrimenti non emergerebbero.

Sul piano emotivo, le metafore aiutano a gestire tensioni e conflitti. Descrivere un disaccordo come “guardare lati diversi della stessa montagna” o “analizzare la parte dell’iceberg sotto la superficie” trasforma le frizioni in opportunità di arricchimento reciproco. Le metafore permettono l’emersione e lo svelamento: bisogni invisibili, risorse nascoste, potenzialità inesplorate.

Le metafore veicolano i concetti complessi in maniera semplice nei lavori di gruppo, nelle riunioni, nell’apprendimento. Vediamo allora alcune metafore visive, le più note e qualcuna più originale, che puoi usare per stimolare le persone a riflettere e a esprimersi.

Il ponte

Il ponte rappresenta la connessione e il passaggio tra gli stadi. I pilastri che lo sorreggono sono le fondamenta, i valori che sostengono il cambiamento. Un semaforo che regola il traffico eventuali condizioni di rallentamento e freno al transito.  Potresti anche individuare varie tipologie di mezzi che lo attraversano, i partecipanti potranno riconoscersi in uno o nell’altro.
Puoi usare questa metafora: nei progetti di cambiamento e di costruzione di relazioni complesse tra i differenti componenti in gioco.

Ponte come metafora per il lavoro partecipativo

L’albero

L’albero rappresenta una metafora molto utilizzata.  Le radici sono l’invisibile agli occhi.  Possono rappresentare i valori o le competenze alla base di un progetto.  Il tronco rappresenta i processi core, quelli che sostengono il progetto e ne definiscono l’essenza. Se le radici sono la storia, il tronco rappresenta l’oggi, i rami il futuro. Questi ultimi possono assumere direzioni diverse che saranno quelle indicate dai partecipanti. Le foglie sono i risultati/benefici che vogliamo ottenere nel futuro prossimo mentre i frutti sono i risultati concreti che auspichiamo di raccogliere nel medio e lungo periodo.
Puoi usare questa metafora: per la pianificazione strategica, lo sviluppo organizzativo.

L'albero come metafora del lavoro collaborativo

La barca

La metafora della barca è nota per la sua applicazione nelle retrospettive dei progetti Agile. La barca a vela viene sospinta dal vento che rappresenta la spinta verso il futuro, il cambiamento. L’ancora sono le forze contrarie che la trattengono impedendo la navigazione. Lo squalo o le rocce sono i pericoli dai quali guardarsi. La strumentazione di bordo che può essere digitale o materiale rappresenta i supporti necessari per raggiungere la meta. L’isola è l’obiettivo, il paradiso, reale o ideale, a cui tendere.
Altre varianti di questa metafora possono essere: la mongolfiera o l’aereo che attraversano ambienti e utilizzano strumenti diversi per raggiungere una meta.
Puoi usare questa metafora: nella valutazione di un progetto, per analizzare una situazione di stallo.

 

La barca come metafora del lavoro collaborativo


Il giardino

Il giardino è un ecosistema che ha bisogno di cura ed è questo il principio di questa metafora. I partecipanti rappresentano i giardinieri che piantano i semi ovvero le idee iniziali. Queste ultime vanno nutrite e accudite attraverso l’acqua, l’humus che rappresentano le risorse. Gli uccelli o le grandinate sono gli agenti che mettono in pericolo la crescita dei germogli. le piantine possono poi avere vari livelli di crescita a ognuno dei quali assegnare uno stadio.
Puoi usare questa metafora: nella pianificazione strategica, nei progetti riguardanti lo sviluppo organizzativo, o nella valutazione dei processi al termine di un progetto.

Il giardino come metafora per il lavoro partecipativo

La montagna

Un’altra immagine, a volte un po’ abusata, è quella della montagna. In questo caso i partecipanti sono trekkers, il loro equipaggiamento rappresenta le risorse (cosa metti nel tuo zaino?). Il responsabile o team leader è la guida esperta. I sentieri, segnati e non, sono le strategie che le persone identificheranno. Ogni campo base rappresenta un punto di arrivo, un risultato da raggiungere. Qui il fattore avverso può essere rappresentato dal meteo e dalle condizioni climatiche che cambiano.
Puoi usare questa metafora: per definire gli obiettivi in maniera collaborativa, pianificazione strategica.

La montagna come metafora per il lavoro collaborativo

L’arcipelago

Questa metafora aiuta i partecipanti a lavorare sul problema della frammentazione del lavoro all’interno di una organizzazione. Il tema della dispersione dell’impegno causato dai silos aziendali è molto frequente e questa metafora lo rappresenta bene.  Qui i partecipanti sono gli isolani, ogni isola rappresenta team/dipartimenti/unità. Il mare è la mission aziendale, la sfida comune. I ponti e/o i traghetti tra le isole sono le collaborazioni esistenti o da costruire.
Le rotte tra le isole sono i flussi di comunicazione mentre le merci da scambiare sono le informazioni indispensabili per un corretto funzionamento delle isole come arcipelago, come sistema integrato.
Puoi usare questa metafora: nella collaborazione all’interno delle organizzazioni per portare in superficie i nodi da sciogliere, i collegamenti o l’assenza di essi.

Il teatro

La metafora del teatro aiuta a capire la narrazione che un team o un’organizzazione mette in campo e come questa viene percepita. Qui i partecipanti sono gli attori, primari e secondari, il palcoscenico è lo spazio rappresentativo dell’offerta all’esterno. Il copione rappresenta la strategia messa in atto oggi. Il pubblico è il mercato che reagisce alla rappresentazione in atto. Dietro le quinte l’invisibile agli occhi ovvero tutti i processi e gli strumenti che oggi rendono possibile il servizio.
Puoi usare questa metafora: per un’analisi dei processi in un ambiente complesso con gli spettatori/clienti al centro.

Il teatro come metafora per il lavoro collaborativo

La cucina del ristorante

La metafora della preparazione del cibo in Italia funziona sempre, non avrebbe però lo stesso successo ovunque. Qui i partecipanti possono esprimersi come chef, sous chef, demi chef, aiuto cuoco. Gli ingredienti sono le risorse di partenza. Le ricette sono i processi, mentre i piatti sono i prodotti/servizi da portare a tavola. Il menu completo rappresenta l’ordine delle pietanze/servizi da erogare. Si può aggiungere il ruolo del cameriere che è colui che si interfaccia con i clienti e prende le comande, i clienti del ristorante rappresentano i clienti dell’organizzazione.
Puoi usare questa metafora: per la gestione delle risorse, per visualizzare le responsabilità e ottimizzazione i processi che non funzionano.

L’orologio

La metafora dell’orologio è utilizzata per esplorare le connessioni e i meccanismi di funzionamento all’interno di un’organizzazione. I partecipanti sono attenti spettatori del meccanismo dell’orologio, non prendono parte attiva al processo come nelle altre metafore.  L’ingranaggio centrale rappresenta il coordinamento di tutte le parti. I blocchi e le frizioni dei componenti sono le criticità del team da far emergere. I meccanismi possono essere visibili e invisibili all’esterno. Lo scandire delle ore sono i vari momenti quotidiani, settimanali o mensili nei quali i partecipanti hanno le scadenze. L’avanzare o il fermarsi delle lancette genera delle risposte sulle quali le persone potranno riflettere e agire.
Puoi usare questa metafora: per un’analisi critica dell’impegno profuso da un team e valutare come riorganizzare sforzo, tempo ed energie di ognuno.

La mappa del tesoro

A volte il territorio in cui opera un gruppo di persone può rivelarsi sconosciuto e misterioso, pieno di avversità. Affrontarlo con curiosità e coraggio paga, questo è il senso di questa metafora dove la mappa rappresenta il territorio più o meno esplorato. Le rotte o i percorsi segnati sono i modelli seguiti oggi che abilitano momenti di raccolta di informazioni aggiuntive (boe, soste, etc.). Nel percorso si incontrano alleati e nemici rappresentati da agenti esterni o interni che rallentano, o addirittura impediscono, di raggiungere il tesoro. A volte questo tesoro è esplicito, altre la metafora può aiutare ad esprimerlo (cosa è valore per noi? cosa vogliamo raggiungere tra 3 anni?)
Puoi usare questa metafora: quando bisogna mettere ordine nelle aspettative dell’organizzazione e permettere alle persone di formulare dove e come raggiungere i propri obiettivi.

Una variante alla metafora della mappa è il castello, tra ponti levatoi, dragoni, principi e principesse, il team-eroe racconta se stesso, i desideri, le paure e la motivazione che lo muove.

La ricerca di un tesoro come metafora per il lavoro collaborativo

L’orchestra

Come facilitatori può capitare di misurarsi con individui efficienti e creativi che hanno difficoltà a lavorare insieme in maniera armonica. L’orchestra, allora, come metafora funziona bene: qui i partecipanti sono gli orchestrali, ognuno con lo strumento che sceglierà. Il team leader è il direttore al quale potranno rivolgersi i musicisti se le cose non funzionano. Ogni partecipante  analizza il proprio contributo e le proprie difficoltà attraverso un gioco di ruolo che permette di far emergere in maniera schermata e sicura il proprio sentire nell’esecuzione.
Puoi usare questa metafora: per comprendere il valore della consonanza e il vantaggio di operare all’unisono in team composti da bravi solisti.

Il resort

Questa è una metafora che amo profondamente perché rappresenta l’idea di un servizio orientato ad accogliere e a fare stare bene le persone (clienti, cittadini, utenti, colleghi etc.).
L’immagine è quella di un grande hotel, un resort dove ogni partecipante impersona il direttore/concierge che si occupa di accogliere e risolvere i problemi interni.
I partecipanti descrivono i processi ideali di accoglienza e accettazione dell’ospite per poi fare un parallelo con le azioni messe in atto nel proprio servizio.
Lo staff, le professionalità e i processi del resort permetteranno ai partecipanti di vedere il proprio ruolo all’interno di un’esperienza più ampia e profonda.
Puoi usare questa metafora: per accompagnare le persone a vedere il proprio contributo in maniera più vasta e sistemica, per connettere i team con l’obiettivo di offrire esperienze seamless ai clienti finali. Utilissima nei processi di customer experience.

Riflessioni finali

Le metafore sono strumenti per aiutare i gruppi a uscire dai meccanismi quotidiani, dal non-detto, dall’invisibile agli occhi. Vanno scelte con cura valutando le persone coinvolte, gli scenari e i risultati da raggiungere. Le metafore possono essere raccontate o usate in maniera parziale, ad esempio mostrando solo un oggetto del contesto. Possono essere uno strumento per un lavoro collettivo, un’immagine per l’apprendimento o per la narrazione di concetti complessi.

Quelle suggerite nel post sono idee, sollecitazioni, ne puoi inventare tantissime, creative, divertenti, visionarie. Allora non ti resta che chiederti: ma se quella cosa fosse come….

 

Qualche testo per approfondire

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