L’analisi dei dati raccolti nella fase di ricerca è lo step più complesso del processo. La prima fase è quella dell’analisi del dato singolo, nel nostro caso della specifica intervista. Anche questo momento può essere realizzato attraverso un workshop partecipativo composto dal team di progetto o un gruppo più ampio.
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Individuare il target. Canvas n. 4 CCEK
Il Canvas n. 4 della Collaborative Canvas Emergency Kit (CCEK) supporta la definizione del target sul quale il team si concentrerà nei passaggi successivi.
Noi e il mercato. Canvas n. 3 CCEK
Il canvas “Noi e il mercato” è il terzo dei 13 canvas CCEK (Collaborative Canvas Emergency Kit) che hanno l’obiettivo di facilitare il processo di design partecipativo.
Obiettivi di progetto. Canvas n. 2 CCEK
Obiettivi di progetto è il secondo canvas della serie Collaboration Canvas Emergency Kit progettati insieme alla UX University. Dopo aver raccolto tutte le informazioni a disposizione e averle valutate in maniera collaborativa è tempo di stabilire gli obiettivi di progetto.
Chi siamo. Canvas n. 1 CCEK
Ecco il primo canvas di una serie di 13 canvas denominato CCEK (Collaborative Canvas Emergency Kit) che hanno l’obiettivo di facilitare il processo di design partecipativo. I canvas saranno a breve racconti in una pubblicazione gratuita a cura della UX University graficamente curati grazie alla mano gentile di Maria Bertolini di Usertestlab.
Collaboration Canvas Emergency Kit – CCEK
Con oggi parte un nuovo progetto, il CCEK, che ci accompagnerà attraverso vari post. è un progetto che sarà a puntate sul mio blog, ma che potrà poi essere scaricato e fruito in forma definitiva sul sito della UX University, grazie al supporto delle fantastiche persone che interpretano e vestono le mie idee, spesso pasticciate.
Manifesto per un design sostenibile
Lo sviluppo sostenibile deve essere accompagnato da un design sostenibile che è composto da molte cose, ma prima tra tutte la collaborazione tra gli individui.
Rappresentare, allineare e immaginare futuri possibili
Come designer usiamo le mappe per sviluppare intuizioni, catalizzare idee e unificare le prospettive. Non importa chi siamo: UX, experience, information architect, service, content strategy thinking designer, tutti utilizziamo le mappe. Nello sviluppo dei progetti tutti, prima o poi, ci siamo cimentati nel mappare qualche aspetto del processo. A volte senza neanche avere chiaro che […]
Nella UX la ricerca non basta
Gli UX designer sono soliti dire che senza ricerca non esiste UX. Vero, ma il più delle volte la ricerca non basta e questo nessuno ce lo dice. Affronteremo l’importanza di coinvolgere gli stakeholder nel processo e gli step per progettare al meglio questa partecipazione.
UX canvas: strumenti e mai feticci
I canvas, ma anche template, kanban e grid sono griglie, più o meno grandi (dai formato A4 a poster da 3 metri) che offrono a chi li utilizza domande o temi da analizzare.
Essere leader creativo del design thinking
Gestire i team attraverso il processo creativo è uno dei punti cardine del processo di design thinking. Guidare le persone alla costruzione di nuovi mindset è un mestiere che si impara con pazienza, sperimentazione, fallimento, ma via via con sempre più fiducia verso terreni inesplorati ed estremi.
Pianificare i workshop di customer journey mapping
Le customer e user journey map sono uno strumento sempre più diffuso e richiesto da parte delle aziende che vogliono capire come si comportano i propri clienti. Meno chiaro è come le journey map prendono forma. Qui vediamo come pianificare un workshop per realizzarle in team, cosa serve e a cosa restare attenzione.
Good design is Good business
Il design ha un ruolo sempre più incisivo nella trasformazione del business. Non è una sorpresa, la professione del designer sta evolvendo rapidamente, in una trasformazione che va dall’elaborazione di wireframe a un orientamento strategico che indirizzi le aziende verso l’innovazione e un migliore posizionamento sui mercati.
Chi è un Design Thinker
Design thinking significa progettare per la vita delle persone e in questo il designer si assume una responsabilità molto complessa. Non si tratta più solo di far vendere più biscotti o il profumo di punta, si tratta di intervenire sulla vita delle persone in maniera profonda.
Quanto sono estremi i vostri utenti?
L’utente medio è l’oscuro oggetto del desiderio delle aziende, eppure oggi è convinzione assodata che l’utente medio non esista. Esistono specifici gruppi di utenti per i quali progettare e innovare e poi gli utenti estremi…
Cosa chiamiamo scenari nello User Experience Design
Che cosa rende complesso da comprendere ed elaborare gli scenari? Forse proprio il loro nome che ricorda quello di un immobile fondale teatrale. Nella realtà sono oggetti molto dinamici, immersi nella realtà quotidiana e che hanno sceneggiature molto accurate.
Modelli di business e questioni di FIDUCIA
I modelli di business e i mercati stanno cambiando in tempi rapidissimi, Uber, Airbnb, Amazon raccontano una nuova storia fatta prima di tutto di persone, di esperienze d’uso, di comportamenti e di fiducia. Se le aziende non vogliono rimanere fuori è necessario che individuare modelli unici e personalizzati nel rapporto cliente-brand. Lo user experience design […]
Quei momenti verità che rendono uniche le esperienze
I momenti verità sono i momenti chiave in cui le persone sperimentano l’esperienza con il brand e vi entrano in contatto in maniera diretta o indiretta. Questi momenti scandiscono le fasi del rapporto che il cliente ha con il prodotto.
Very Important Personas (VIP): serie TV e UX personas
Quando il tempo è poco e le soluzioni scarseggiano il team di progettazione deve trovare strade alternative magari sfruttando ciò che già esiste. No, tranquilli, non sto parlando di plagio o di furto di idee, ma mi riferisco al lavoro di analisi trasversale a cui sono sollecitati i designer quando le risorse scarseggiano.
Netflix, tassonomie ed esperienza umana
Netflix è un colosso operante nella distribuzione di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento via internet. Malgrado l’offerta insuperabile c’è qualcosa da migliorare nel servizio ed è qualcosa che resta ancora molto sottovalutato dalle aziende tecnologiche: il fattore umano nella classificazione.