“Di cosa ti occupi?”
“Sono un content strategist, uno stratega dei contenuti”
[… silenzio imbarazzato]
In Italia è una professione che non esiste. Sfido chiunque di voi a trovare una qualche ricerca di personale che abbia al suo interno la parola “content strategy”. Eppure chiunque lavori oggi nella comunicazione digitale la fa, è costretto a misurarsi con l’universo dei contenuti improvvisando, sperimentando, ritagliandosi degli spazi e inventando un mestiere ogni giorno.
In realtà la content strategy è una disciplina e chi se ne occupa può contare su una vasta letteratura e regole ben definite.
Cosa è la Content Strategy (CS)
È un ambito relativamente nuovo che si occupa della strategia a monte della produzione di contenuti in qualsiasi prodotto digitale o mobile. In altre parole studia, valuta e progetta il cosa, come, dove e quanto delle informazioni da produrre.
Il lavoro del content strategist è fondamentale per vari motivi:
- veicola contenuti appropriati ed efficaci
- valuta lo sforzo necessario nel tempo
- progetta contenuti che possano essere veicolati in maniera omogenea in ambienti e scenari differenti.
Questi tre aspetti vanno molto oltre la mera redazione di contenuti che diventa una declinazione degli obiettivi della content strategy (CS). Saper scrivere bene non basta perché la CS tocca ambiti e confini esplorativi/logico-analitici appartenenti a discipline affini come l’architettura dell’informazione (IA) e lo user experience design (UXd).
Il content strategist utilizza approcci e tecniche dello user experience design per valutare i contenuti più appropriati e sfrutta i fondamenti dell’architettura dell’informazione per organizzarli al meglio. Il resto sono ambiti di più stretta competenza.
Che cosa fa il content strategist all’interno del progetto?
>> Nella fase di analisi
- Studia il materiale e gli obiettivi del progetto scegliendo la documentazione da elaborare (deliverables)
- Mappa il contenuto presente (content inventory, content audit)
- Analizza i bisogni delle persone: utenti, stakeholder, esponenti del team, redazione (interviste, questionari, etc.)
- Valuta la comunicazione dei concorrenti (analisi competitiva)
>> Nella fase di progettazione
- Elabora le funzioni narrative (mappa concettuale, mappa mentale)
- Analizza in pratica i modelli mentali delle persone di riferimento (card sorting, free listing, KJ method)
- Sintetizza le modalità di rappresentazione e produzione del contenuto (content model, content requirement)
- Progetta logiche e architetture di navigazione (site map, logiche, tassonomie, metadati)
- Valuta e programma la diffusione del contenuto nell’ecosistema digitale (contenuto responsive)
>> Nella fase di sviluppo e rilascio
- Personalizza il content management system
- Programma e controlla il rilascio dei contenuti
- Elabora workflow di pubblicazione (ruoli e tempi di produzione, curation, etc.)
- Redige le linee guida editoriali.
Trasversalmente alle 3 fasi il content strategist testa il contenuto e la sua organizzazione in differenti momenti prima del rilascio.
A parte il testing il content strategist può avere alcune competenze supplementari prese in prestito dall’architettura dell’informazione come la capacità di elaborare wireframe, dall’interaction design come l’elaborazione di flowchart, dal marketing o dal SEO.
La content strategy in realtà si arricchisce continuamente di aspetti nuovi inerenti la progettazione, ma anche legati al mutamento continuo dei contenuti e della loro modalità rappresentativa.
Il content strategist è una professionalità emergente dai confini professionali molto sfumati.
Al centro resta il contenuto in tutte le sue declinazioni, il resto è logica, riflessione e velocità.