
Lo sviluppo sostenibile deve essere accompagnato da un design sostenibile che è composto da molte cose, ma prima tra tutte la collaborazione tra gli individui.
Viviamo immersi nel paradosso come consumatori, come cittadini, come persone umane: da una parte siamo ipersollecitati ad acquistare, a consumare, a cambiare, dall’altra siamo invitati a riflettere sulle risorse sempre più esigue, al divario economico sempre più drammatico tra i continenti.
Entrambi sono scenari reali che acquistano potenza giorno dopo giorno.
Nel 2015 le Nazioni Unite hanno elaborato un piano strategico da attuare nel 2030 con l’obiettivo di portare avanti a livello globale uno sviluppo sostenibile che vede integrati gli ambiti sociale, economico e ambientale nonché i processi che li accompagnano e ne favoriscono la crescita.
I paesi aderenti hanno individuato 17 ambiti nei quali intervenire per realizzare un futuro sostenibile che vanno da sradicamento della povertà, no alla fame nel mondo, fino alla protezione delle acque e ad una indispensabile partnership tra i popoli.

Programma di uno sviluppo sostenibile dal qui al 2030
Living design for living system
I paesi che hanno sottoscritto l’accordo si impegnano a perseguirne i principi in tutti gli ambiti, economici come istituzionali.
Dobbiamo poi tenere conto che oggi è cambiata anche l’idea stessa di sviluppo che è sempre più ampio e articolato e sempre meno legato alla produzione in senso tradizionale. Innovazione e sviluppo si traducono nella trasformazione di processi e di servizi come un tutt’uno integratol
Lo sviluppo economico è sempre più indissolubilmente legato alla tecnologia e al design, alla progettazione di quei processi e di quei servizi in grado di fornire esperienze omnicanale. Senza questo tipo di servizio, l’offerta resta oggi debole per non dire monca, e lo sviluppo poco competitivo.
Sviluppo, tecnologia e design sono oggi i 3 pilastri dell’innovazione: non esiste l’uno senza l’altro. Se lo sviluppo deve diventare sostenibile anche gli altri due devono necessariamente convertirsi a questo modello.
Che cosa significa fare “design sostenibile”?
Fare design sostenibile significa allontanarsi da una logica di prodotto per ampliare la visione scegliendo l’integrazione di metodologie e processi di design collaborativo.
Solo un design centrato sulle persone, inteso come progettazione armonica e sostenibile all’interno delle organizzazioni, è in grado di generare valore reale e misurabile per il business come per i consumatori.
È nel design sostenibile e collaborativo che si gioca il futuro dell’innovazione.
Il suo valore viene generato:
- Comprendere le persone: il design collaborativo si concentra sul comprendere e interpretare i processi mentali delle persone con l’obiettivo di motivare e misurarne i cambiamenti comportamentali.
- Mitigare il rischio: il design collaborativo è in grado di sintetizzare le idee e trasformarle in offerte tangibili in un modo da allineare gli obiettivi di business e con quelli di tutti gli attori coinvolti.
- Rafforzare marketing e branding: il design collaborativo ha un ruolo fondamentale nella creazione di un’immagine e un’esperienza univoca in grado di soddisfare e anticipare i bisogni perché nasce da un reale lavoro sinergico con le persone, siano esse produttori che consumatori.
- Potenziare la sostenibilità: la necessità di consumare deve essere bilanciata con il controllo delle risorse a disposizione. Le organizzazioni hanno bisogno di mantenere il proprio marchio e la loro riconoscibilità, ma avranno sempre più bisogno di offrire esperienze sostenibili, in grado di ridurre sprechi, producendo in maniera etica. Il design collaborativo, attraverso la capacità di costruire ponti e connessioni, gioca un ruolo essenziale in questa partita.
Il design sostenibile è impegnato ad assicurare tutto questo lavorando sulle risposte delle persone, sui dati della ricerca, sulla psicologia e l’esperienza collettiva, accompagnando le organizzazioni ad adottare un approccio centrato sulle persone e supportando decisioni strategiche orientate al cambiamento.
Tutto questo è il design sostenibile che diventa modello strategico orientato all’innovazione. E’ qui che la collaborazione si fa radicale. Perché l’innovazione non è più questione di fortuna, di scoperte fulminee o di alchimia. L’innovazione oggi va gestita, supportata, coltivata e ognuno di noi è parte di questo processo.
Alla base del design sostenibile c’è il contributo di ognuno di noi a creare un modello diverso.
Il design collaborativo, che è l’asse portante del design sostenibile, è un foglio bianco che lavora su processi aperti con un andamento circolare. Questa circolarità del nuovo design, caratterizzata dal coinvolgimento iterativo delle persone, ha bisogno di un forte commitment interno e di individui creativi capaci di convogliare e guidare le energie che innescano la trasformazione.
Questi individui siamo NOI, come consumatori e come nuovi designer, come facilitatori di processi, come dominatori della complessità, attuatori di una collaborazione tra gli individui, senza se e senza ma, sempre e solo radicale.