Le aziende sono sempre più consapevoli dell’importanza di ottenere dati significativi dai loro clienti. Molto spesso per quello che è uno scambio alla pari di valore tra organizzazione, privata come pubblica, e persone non si svolge come un ideale moment of truth.
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Radical collaboration: un manuale per il design collaborativo
Ecco qua, dopo qualche anno, molte belle esperienze e parecchie riflessioni nasce Radical Collaboration un libro sulle persone e per le persone. Un libro per chi progetta prodotti, servizi e sistemi che, indipendentemente dall’oggetto, sono in grado di cambiare la vita delle persone.
La gestione dei gruppi nel design collaborativo
I workshop di design collaborativo mettono insieme due differenti ambiti: quelli del design sull’esperienza delle persone e quelli della facilitazione. Nel momento in cui ci sono 6, 20, 50 persone che simultaneamente collaborano insieme in una sessione di design è necessario prestare attenzione a moltissimi aspetti che ne permettano la riuscita.
Intranet, design thinking e collaborazione radicale
Le intranet e i sistemi di gestione interna alle organizzazioni stanno acquistando sempre maggiore importanza, ma sono spesso sottovalutate nella progettazione che avviene in maniera top down senza tenere in dovuto conto il contributo delle persone che vi interagiranno.
Il design empatico: una sfida alla complessità. – Parte 2
L’empatia nel design si sviluppa attraverso una immersione profonda nel contesto di riferimento di chi usufruirà del prodotto o del servizio. Quando definiamo l’immersione profonda intendiamo acquisire un mindset che inizia con l’attivare un “ascolto non giudicante” del modo in cui le persone vivono e si relazionano con gli oggetti e con il mondo esterno.
Il design empatico: una sfida alla complessità. – Parte 1
“Prima di giudicare un uomo devi camminare almeno un miglio con le sue scarpe.” Questo ė un proverbio cherokee che sintetizza perfettamente l’atteggiamento che ogni designer deve sviluppare in un processo di human centered design e di design thinking.
Brainstorm. Canvas 13 CCEK
L’ultimo canvas CCEK è quello che ci proietta verso la progettazione esecutiva. Dopo aver esplorato in maniera collaborativa tutti gli aspetti della relazione tra brand e cliente o tra organizzazione e utente è giunto il momento di elaborare, numerose, sfidanti, esagerate, soluzioni progettuali.
Journey map. Canvas 12 CCEK
Il canvas Journey map aiuta elaborare il percorso che le personas mettono in atto per soddisfare un bisogno o risolvere un problema attraverso i punti di contatto (touchpoint) che l’organizzazione offre ai suoi clienti/utenti.
Scenari. Canvas 11 CCEK
Il canvas scenari aiuta elaborare le storie che i profili dei clienti/utenti tipo (personas) vivono rispetto al servizio o al prodotto. Gli scenari sono l’insieme delle azioni che le personas mettono in atto rispetto all’oggetto di progettazione.
Personas. Canvas 10 CCEK
Il canvas personas permette di costruire in maniera dettagliata e definitiva i profili dei clienti/utenti attraverso i quali progettare. Alla base c’è la ricerca sulle persone e gli obiettivi stabiliti insieme al committente. Le personas non sono mai il prodotto di ipotesi, supposizioni o tesi, sono la sintesi di dati reali.
Proto-personas. Canvas 9 CCEK
Dopo la ricerca sulle persone continua l’azione di sintesi attraverso una bozza dei profili definitivi dei clienti. Con le proto-personas si definiscono le caratteristiche dei profili target in maniera più reale e concreta in quanto prodotte dai dati raccolti.
Insight. Canvas n. 8 CCEK
Il canvas 8 del Canvas Collaboration Emergency Kit, CCEK, Insight, supporta il team nella sintesi delle singole interviste e permette il confronto e una clusterizzazione dei dati rilevati facilitando la costruzione delle proto-personas.
Le domande delle interviste. Canvas n. 6 CCEK
Con questo canvas il team entra in maniera operativa nella ricerca sui clienti. Le domande della ricerca è il 6. canvas collaborativo CCEK (Collaborative Canvas Emergency Kit) attraverso il quale designer, tema e committenti possono stabilire insieme cosa sapere dalle persone che acquistano il prodotto o usufruiscono del servizio.
Immersione. Canvas n. 5 CCEK
Questo canvas ci permette di definire cosa sappiamo e cosa vorremmo sapere riguardo i clienti finali. Questi sono gli obiettivi della ricerca, differenti da quelli di progetto :), che ci permetteranno di stabilire la strategia di ricerca e di elaborare le guide per attuarla.
Analizzare il singolo dato. Canvas n. 7 CCEK
L’analisi dei dati raccolti nella fase di ricerca è lo step più complesso del processo. La prima fase è quella dell’analisi del dato singolo, nel nostro caso della specifica intervista. Anche questo momento può essere realizzato attraverso un workshop partecipativo composto dal team di progetto o un gruppo più ampio.
Individuare il target. Canvas n. 4 CCEK
Il Canvas n. 4 della Collaborative Canvas Emergency Kit (CCEK) supporta la definizione del target sul quale il team si concentrerà nei passaggi successivi.
Noi e il mercato. Canvas n. 3 CCEK
Il canvas “Noi e il mercato” è il terzo dei 13 canvas CCEK (Collaborative Canvas Emergency Kit) che hanno l’obiettivo di facilitare il processo di design partecipativo.
Obiettivi di progetto. Canvas n. 2 CCEK
Obiettivi di progetto è il secondo canvas della serie Collaboration Canvas Emergency Kit progettati insieme alla UX University. Dopo aver raccolto tutte le informazioni a disposizione e averle valutate in maniera collaborativa è tempo di stabilire gli obiettivi di progetto.
Chi siamo. Canvas n. 1 CCEK
Ecco il primo canvas di una serie di 13 canvas denominato CCEK (Collaborative Canvas Emergency Kit) che hanno l’obiettivo di facilitare il processo di design partecipativo. I canvas saranno a breve racconti in una pubblicazione gratuita a cura della UX University graficamente curati grazie alla mano gentile di Maria Bertolini di Usertestlab.
Collaboration Canvas Emergency Kit – CCEK
Con oggi parte un nuovo progetto, il CCEK, che ci accompagnerà attraverso vari post. è un progetto che sarà a puntate sul mio blog, ma che potrà poi essere scaricato e fruito in forma definitiva sul sito della UX University, grazie al supporto delle fantastiche persone che interpretano e vestono le mie idee, spesso pasticciate.