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Riti, comunità e yūshū no bi
La stabilità del rito si contrappone a un tempo incerto, un flusso incostante che la ritualità stabilizza attraverso un inizio e, soprattutto, una fine, yūshū no bi, un termine peculiare giapponese che indica la bellezza della fine. Perché, come si festeggia l’inizio (di un amore, di un nuovo lavoro, di qualsiasi impresa), è necessario festeggiare la fine. I riti questo fanno, aprono e chiudono il tempo, scandendolo.