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I dati esistenti nei workshop collaborativi

Tra dati pregressi e libertà di azione

Quando progettiamo e facilitiamo workshop, ci troviamo spesso davanti a un bivio silenzioso, ma cruciale: quanto e come farci guidare dai dati pregressi dell’organizzazione? E quanto invece mantenere uno sguardo fresco, neutrale, libero da condizionamenti? È una domanda che attraversa il nostro lavoro, anche se raramente la mettiamo a tema in modo esplicito. Ma vale […]

nave rompighiaccio

Rompighiaccio e warmup: maneggiare con cautela

Gli icebreaker sono spesso visti come semplice “riscaldamento”, un momento leggero prima di entrare nel vivo. Ma in realtà, sono molto di più: sono il primo gesto relazionale, la prima atmosfera che si crea in una stanza. E come ogni primo gesto, possono aprire o chiudere, avvicinare o allontanare. Un buon icebreaker non è solo […]

incontro di persone fisico digitale

I workshop ibridi: dare voce a tutti equamente

“Non sento… “Scusate provo a rientrare…”mi si è bloccato tutto… “Abbiate pazienza in aula che verifichiamo il collegamento con le persone in remoto… “La riunione è iniziata? Sento solo gracchiare… “Caspita, siamo già fuori di 15 minuti chissà a che ora finiremo… “Scusate sono arrivato solo ora…. È capitato anche a te? Probabilmente sì, perché […]

Quando entra in gioco il potere nella facilitazione

Proteggere lo spazio di facilitazione dalle incursioni del rango

Incontro facilitato dalla sottoscritta, doveva essere una sessione facile, un team di persone con qualche difficoltà di comunicazione, ma assolutamente ben predisposto. Insomma un terreno fertile per un confronto onesto, generativo. Uno spazio dove le persone si sarebbero avvicinate con naturalezza, dialogando apertamente e depositando per un momento i loro ruoli formali. Avevo curato ogni […]

Ragazze africane che sorridono

Il futuro dell’Africa nelle mani delle ragazze

Ci sono alcune cose di cui le ragazze preferiscono non parlare con i genitori: cotte, ciclo mestruale, sesso, problemi relazionali, tumulti emotivi. Spesso è più facile farlo con le amiche, ma una ragazza quindicenne può fare ben poco per sostenere un’amica durante una relazione violenta, una gravidanza indesiderata o malattie trasmissibili. A chi possono rivolgersi […]

CHANGE. Progettare per gli effetti del cambiamento

Mentre scrivevo questo articolo sono incappata nel post di Filippo Giustini  che rifletteva sulle parole di Ida Persson sul ruolo futuro del designer: “A un certo punto, se progetti da abbastanza tempo, smetti di chiederti “Cosa posso creare?” e inizi a chiederti “Che impatto sto lasciando?” È un passaggio silenzioso, ma profondo. Uno spostamento di […]

Geografia della facilitazione

Una geografia della facilitazione: tra ruoli, competenze e metafore

Che ruolo assumi quando lavori con un gruppo? Quando si tratta di guidare un gruppo verso un cambiamento reale esistono molti termini che possiamo utilizzare: formatore, docente, facilitatore, designer o moderatore.  Ogni ruolo ha responsabilità e obiettivi ben definiti in cui qualche sovrapposizione appare inevitabile. Se lavori con i gruppi indosserai sicuramente differenti cappelli che […]

progettare il ruolo da facilitatore

Facilitare tra expertise e neutralità

Capita spesso che mi chiedano: “Come fai a facilitare quando non sai nulla dell’argomento?” Ma mi è capitato anche la versione opposta: “Come riesci ad essere neutrale quando conosci a fondo i temi e criticità?“ Affrontiamo insieme entrambe le situazioni: essere digiuni o essere espertissimi, dove al centro della questione regna indiscussa la neutralità. Nel […]

Piccola bibliografia magica di facilitazione pt. 1

E non smette mai di esplorare mondi possibili. Ecco allora un piccolo regalo bene-augurale da FUNAMBOLICA. Funambolica è tante cose: un format di interviste su Youtube,  allegre conversazioni a tu per tu con chi accompagna i gruppi verso il cambiamento. È un corso pratico di facilitazione, è un tuffo nelle esperienze reali di professionisti, belle […]

Tra leadership creativa e facilitazione dei team

Tra leadership creativa e facilitazione dei team

Negli ultimi anni è emerso un nuovo modello di leadership: meno attaccato ai processi e più ispirato da creatività e connessioni tra i singoli individui.

Let’s dance

Facilitare è come ballare gestendo l’energia positiva delle persone. La facilitazione coinvolge chiunque lavori con i gruppi e permette di raggiungere obiettivi sorprendenti.

tempo del rito e comunità autentiche

Riti, comunità e yūshū no bi

La stabilità del rito si contrappone a un tempo incerto, un flusso incostante che la ritualità stabilizza attraverso un inizio e, soprattutto, una fine, yūshū no bi, un termine peculiare giapponese che indica la bellezza della fine. Perché, come si festeggia l’inizio (di un amore, di un nuovo lavoro, di qualsiasi impresa), è necessario festeggiare la fine. I riti questo fanno, aprono e chiudono il tempo, scandendolo.

Esercizi di customer centricity

Esercizi pratici di customer centricity

Come si diventa customer centered organization? Mettendo da parte i numeri e iniziando a guardare i servizi con altri occhi. Servono storie, serve contesto, servono motivazioni profonde. Serve quello che i numeri non raccontano, ma che restituisce la complessità umana. Ecco allora 10 elementi di analisi e un esercizio per partire.

elastici che si tendono

Tra elastici tesi e organizzazioni che apprendono

Un sistema non lo puoi cambiare partendo dallo stesso livello di consapevolezza che lo ha generato (Einstein)
Per trasformarsi in organizzazioni centrate sui clienti bisogna intraprendere un percorso di apprendimento. Allora, la prima roboante domanda è: si può insegnare a diventare organizzazione centrata sui clienti? Dipende, perché qui non è questione matematica.

Quello che il design thinking, spesso, non dice

Il design thinking è una risorsa strategica per affrontare problemi complessi. Quello che finora è stato meno evidente è il suo ruolo nel change management e nel modo di trasformare le persone.

Service blueprint 3. Le funzioni

La fedeltà del blueprint deve corrispondere alla fedeltà della comprensione del sistema. Man mano che si collabora con gli esperti interni, si aggiungono dettagli chiave. Kendra L. Shimmell I service blueprint sono strumenti potenti e complessi che vanno progettati con cura. Data la quantità di informazioni che racchiude un service blueprint, è importante definire a […]

Service blueprint 2. Lo scheletro

Codificare la struttura dei service blueprint ed attenersi ad essa è indispensabile. I service blueprint sono mappe da compilare i cui codici devono apparire chiari, coerenti e immediati per chi li legge e per chi compila. Una struttura coerente assicura infatti due aspetti fondamentali: permette a chi guarda il service blueprint completo di capire a […]

Service blueprint 1. I componenti base

“Senza service design e una progettazione intenzionale delle operazioni dietro le quinte, il risultato finale è affidato (al buon cuore – cit. personale) del cliente.  Kendra Shimmel I service blueprint sono mappe che rappresentano la complessità dei servizi dei nostri tempi. Sono uno degli strumenti principali del service design. Da una parte c’è il cliente […]

marziabianchidesign

Stupore e tremori: un progetto di change management

Chi ha letto l’ironico libro di Amelie Nothomb lo sa: la vista dell’imperatore suscita stupore e tremori. Le cose che accadono possono assumere molte forme, ma siamo noi a dare loro il significato più profondo. Così é stato per noi e per il nostro progetto di formazione e coaching creativo in Inps.

Photo by Lucrezia Carnelo on Unplash

Progettare un nuovo corso

Che sia un nuovo corso didattico o un cambiamento all’interno di un contesto le cose non cambiano, anzi spesso sono speculari. Quando si progetta un nuovo “corso” si sta, a tutti gli effetti, immaginando di portare le persone a fare altro, di accompagnarle verso comportamenti diversi. Se penso ai corsi che conduco, l’obiettivo è che […]

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